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Il Monastero di Ostrog, un piccolo gioiello di sacralità incastrato nella parete di roccia, a circa 900 metri d’altezza a strapiombo sulla pianura sottostante, è un suggestivo monastero del XVII secolo. Appartenente alla chiesa ortodossa serba e fra i maggiori centri spirituali del Montenegro, è dedicato a San Basilio.
La prima cosa che colpisce del Monastero di Ostrog è il bianco delle mura dentro la ruvidezza della roccia. Il tutto crea un contrasto che ben si sposa con la natura selvaggia del luogo.
Il monastero è articolato in due strutture separate, collegate da un sentiero in mezzo al bosco. Si tratta dell’antica via dei pellegrini, una camminata di 3 km tra sterrato e gradoni di pietra, che alcuni pellegrini percorrono scalzi e gli ultimi metri in ginocchio.
L'arco di ingresso al monastero superiore che è costante meta di pellegrinaggio di fedeli e non.
Il Monastero di Ostrog è più che una meta di pellegrinaggio. Le chiese del Montenegro non sono solo luoghi di culto, ma punti di aggregazione che sanno raccontare la vita della gente. I pellegrini, che arrivano al monastero la sera, bivaccano qui durante la notte.
All’inizio della sua storia, il Monastero consisteva solamente di due piccole grotte e delle residenze dei monaci, ricavate anche esse nella pietra. Viste dall'esterno, occupano tutta la parte destra della roccia.
Tutto il giorno, una lunga fila silenziosa di pellegrini cammina in preghiera per poter venerare le spoglie di San Basilio, il padre fondatore di questo santuario.
Vista dall'alto, la fiumana dei pellegrini che si protegge dal caldo con dei grandi ombrelloni.
Lungo il percorso dei pellegrini si raccoglie dell'acqua fresca da una sorgente naturale, alla quale sono attribuite capacità curative.
Il percorso che arriva all'ingresso delle due chiesette sotterranee che sembrano affiorare dalle rocce. Questo è un luogo di unione e di pace, frequentato da persone di diverse etnie e religioni, tutte accomunate dalla ricerca di spiritualità che queste pareti fanno percepire.
Uno splendido mosaico che rappresenta due angeli benedicenti San Basilio.
Il Santo morì nel 1671.
Le piccole grotte sono affrescate splendidamente. Gli affreschi e i mosaici originali, ancora perfettamente conservati, sono realizzati interamente sulla roccia, la cui forma si adatta perciò a quella naturale delle pareti.
Il mosaico della Santissima Trinità.
Questo mosaico occupa tutta l'ampiezza della grotta. Vi sono rappresentati San Basilio, al centro, e, accanto a lui a sinistra, San Stanko, un pastore che viveva nel bosco sotto il monastero che fu ucciso dai turchi.
Prima di entrare nella grotta dove sono conservate le reliquie di San Basilio, una parete è impreziosita dal mosaico di Gesù tra i santi.
All’interno della grotta di San Basilio si respira un’aria mistica, che pervade ogni persona che vi entra. Un’atmosfera rischiarata solamente dal lume delle candele.
Nel monastero inferiore c’è la Chiesetta della Santissima Trinità. Dietro di essa, si vede il bosco e la parete di roccia con il monastero superiore.
L'interno è particolarmente suggestivo, con tutte le pareti interamente abbellite da splenditi affreschi.
Una veduta d'insieme degli affreschi all'interno della piccola chiesa.
Particolare della cupola, posta sopra l'altare, della Chiesetta della Santissima Trinità.
Gli affreschi dei santi a grandezza d'uomo.
Il piccolo altare collocato tra gli affreschi.
Sulle rive del golfo di Kotor, Perast è famosa per le sue due piccole isole, l'Isola di San Giorgio e l'Isola di Nostra Signora delle Rocce, entrambe raggiungibili in barca.
A Perast, Nostra Signora delle Rocce è un'isola artificiale creata nel XV secolo. Sorge su quello che in origine era un piccolo scoglio. Secondo la leggenda furono due fratelli marinai di Perast a trovare un’icona della Vergine Maria sullo scoglio. La portarono a casa una e più volte, ma ogni volta, l’icona scompariva per riapparire nel punto del ritrovamento. I pescatori decisero quindi di costruire una chiesa proprio lì, su quel masso in mezzo al mare e così, un po’ alla volta, iniziarono a depositarvi materiali fino ad ottenere l’isolotto di oggi.
Si tratta di un’isola molto piccola, per visitarla basta davvero poco tempo, ma occorre godersela con calma, assaporando l’atmosfera mistica del luogo e la bellezza del paesaggio.
All’interno della Chiesa di Nostra Signora delle Rocce si trova un altare in marmo realizzato dallo scultore genovese Antonio Kapelano; sopra di esso l’icona della Madonna delle Rocce dipinta nel XV secolo da un pittore locale.
La Chiesa di Nostra Signora delle Rocce fu edificata con le sembianze da moschea per evitare eventuali attacchi ottomani.
La chiesa fu costruita a più riprese tra il 1630 ed il 1725. L’interno è arricchito da bellissime opere di diversi artisti locali e anche italiani.
Uno scorcio del piccolo isolotto.
Il portale in bronzo della chiesetta di Nostra Signora delle Rocce.