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Bangkok è una megalopoli in continuo fermento, con i ritmi di una città ultra-moderna.
Il fiume Chao Phraya, soprannominato "Il Fiume dei Re”, è l'anima di Bangkok.
La città è trafficata e caotica, e il suo fiume non è di meno. Si calcola che fino a 50.000 persone utilizzino ogni giorno le "Long tail boats", le imbarcazioni tailandesi “a coda lunga”, perché hanno l’elica del motore protesa verso l’esterno.
Il traffico delle barche è praticamente incessante, così come l'assordante rumore dei loro motori “speciali”.
Navigando sul fiume si vede come le zone urbane si susseguono senza soluzione di continuità: casette eleganti di fianco a giardini e piccole oasi verdi, e subito accanto slum e case decrepite, mentre i tetti appuntiti dei templi sbucano in lontananza.
Sulla veranda di questa casetta sfoggia un ritratto di Rama X, il re di Thailandia.
Il fiume Chao Phraya è la via di collegamento tra le varie zone della gigantesca Bangkok, ed è la “strada” che si addentra in tutte le ramificazioni dei khlongs (i canali).
Per navigare nei khlongs l’ideale è servirsi delle piccole imbarcazioni strette e a fondo piatto, che consentono di esplorare senza fretta la fitta trama dei canali.
I khlongs sono uno spaccato della vita quotidiana e sono rimasti così, come probabilmente dovevano essere un tempo.
Lungo i canali si trovano centinaia di case impiantate sull'acqua, una addossata all'altra, costruite su un sistema di palafitte che le tiene rialzate sul livello del fiume.
Si affacciano sui khlongs vecchie case in teak, usurate dalle intemperie, che sembrano fluttuare come le barche in acqua.
Gli abitanti dei khlongs sembrano incuranti del traffico continuo delle tante barche.
Un piccolo bar che si affaccia direttamente sul canale.
Venditrici passano su piccole imbarcazioni in legno, piene di merci da vendere agli abitanti delle case sul canale.