Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare i nostri servizi. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.
Le lane usate sono quasi sempre di pecora, talvolta anche di cammello: vengono lavorate a mano, pulite dalle impurità e lavate.
A Marrakech, il souk dei tintori è un tripudio di colori mescolato con odori acri.
I coloranti naturali sono ricavati da diverse piante: i fiori dello zafferano per il giallo, la reseda per sfumature dal giallo al verde, la robbia per le varianti di rosso... Si tratta di una lavorazione lontana dal chimico: è una creazione manifatturiera antica che si trasmette di generazione in generazione
Matasse di lana tinta seccano al sole sui muri. Una moltitudine di colori vistosi, rosso vermiglio, giallo, indaco, rosa, offrono alla vista un quadro incantevole.
Il souk dei tintori, chiamato Sebbaghine, è un intricato dedalo di viuzze dove lavorano centinaia di artigiani esperti nella tintura della lana.
Gli uomini si immergono nelle kassrias quasi fino alla cintura e sciacquano le pelli per lungo tempo, sotto il sole cocente.
Si tinge oggi come un tempo: il lavoro si tramanda di padre in figlio con un metodo rimasto invariato nei secoli.
Dopo i primi passaggi di lavatura, i pellami vengono immersi nelle vasche con i colori e poi stesi al sole ad asciugare.
L'odore è così forte perché le vasche, dove avviene il lavaggio delle pelli, sono piene di acqua di fiume, calce, cenere, oltre che urina di vacca ed escrementi di uccelli.
Il quartiere delle concerie si riesce a visitare a fatica: sia perché ci si muove con difficoltà tra le vasche, affiancate le une alle altre, sia per il forte odore sgradevole di cui è impregnata tutta l’area.
Alcune vasche sono utilizzate per la prima pulitura delle pelli di capra, mucca, cammello; altre vasche sono destinate alla conciatura vera e propria.
Si tratta di una grande area a cielo aperto, costituita da enormi vasche, le kassrias.
Marrakech gode di una famosa tradizione: la concia delle pelli.