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Entrare nella Città Vecchia di Gerusalemme significa viaggiare indietro nel tempo, tornare indietro di oltre 3000 anni e toccare i contrasti della Città Santa, visibili in ogni angolo.
Gerusalemme è protetta su tutto il suo perimetro da una cinta muraria, la stessa di oggi, che il sultano Solimano il Magnifico decise di erigere verso la metà del XVI secolo.
Dentro la città si incontra e si intreccia la storia delle tre grandi religioni monoteiste.
Particolare di un modello in miniatura della Gerusalemme antica.
Una particolarità della Città Vecchia sono le porte d'accesso, i varchi nella cinta muraria, attraverso cui si può entrare nella Città Vecchia. Sono otto ed ognuna ha una storia particolare. Passando in ognuna di esse, è palpabile il contrasto delle culture nei quattro quartieri della Città Vecchia, ognuno con una particolarità propria di colori e di suoni diversi.
Diversi conflitti internazionali nel XIX secolo hanno coinvolto la Città Vecchia di Gerusalemme, pur rimanendo intatta, e oggi è il lato più autentico della Città Santa.
Non è facile descrivere la Città Vecchia di Gerusalemme. Non può nemmeno definirsi una città vera e propria: qui infatti sono quattro le tradizioni che la animano, e ognuna di queste ha la sua personalità, le sue tradizioni, il suo modo di vivere e di credere.
Dentro la Città vecchia di Gerusalemme ci si può immergere nelle atmosfere del quartiere armeno, del suq del quartiere musulmano, del quartiere cristiano con il rintocco delle campane e delle strade di stampo romano del quartiere ebraico. Tutto questo è racchiuso in meno di un chilometro quadrato.
Il quartiere musulmano è uno dei più pittoreschi di Gerusalemme, sempre pieno di vita ad ogni ora del giorno.
La bottega del pane.
Si tratta di una lunga strada, di epoca romana, attraversata ogni giorno da centinaia di pellegrini e dai locali, che in questa strada vivono e lavorano.
Per cui questa via è caratterizzata dalle grida dei venditori del bazar intervallate dai canti e dalle preghiere dei fedeli.
Il quartiere musulmano è una vera festa dei sensi, che ricorda le medine di Marrakech. Nei suoi stretti vicoli si mischiano gli aromi delle spezie e del caffè con le voci e i suoni del suq, oltre alla varietà delle merci esposte nelle bancarelle. Qui c’è praticamente di tutto!
La città è costruita tra alture e valli, molte delle quali oggi difficilmente distinguibili, ad eccezione della valle del Cedron che divide nettamente la città vecchia dalla zona del cimitero ebraico.
Tra le pendici della valle del Cedron e il Monte degli Ulivi sono localizzati sin dall’antichità un cimitero ebraico, cristiano e musulmano.
Il cimitero ebraico suscita, per chi si approccia la prima volta in questi luoghi, meraviglia e stupore.
Quando si percorrono le antiche vie di Gerusalemme dobbiamo pensare che ciò che vediamo è solo l'ultima Gerusalemme, cioè il risultato di un gran numero di sovrapposizioni più antiche e di sistemazioni successive.
Nella Città Vecchia di Gerusalemme gli scavi archeologici hanno portato alla luce i resti del palazzo di Erode dove, secondo i Vangeli, Ponzio Pilato processò Gesù.
Veduta del palazzo di Erode
Il Monte del Tempio rappresenta il crocevia delle tre grandi religioni monoteiste: Islam, Ebraismo e Cristianesimo.
Le mura della spianata racchiudono la cima più alta del monte Moria.
La cupola, con un’altezza di circa 35 metri, è in bronzo rivestito d’oro. Le pareti esterne sono ricoperte da marmi e piastrelle finemente decorate. L’ingresso è riservato ai soli musulmani.
La tradizione ebraica sostiene che questo sia il luogo in cui Dio raccolse la polvere per creare Adamo e dove Abramo stava per sacrificare il suo figlio Isacco.
Il re Salomone, secondo la Bibbia, costruì il primo tempio degli ebrei su questa cima intorno al 1000 a.C.; circa 400 anni dopo fu distrutto dai babilonesi. Ricostruito una seconda volta e ampliato da Erode il Grande nel 20 a.C, fu distrutto definitivamente dai romani nel 70 d.C.
La Spianata delle Moschee è il sito religioso più importante di Gerusalemme. Per i musulmani, con la conquista araba di Gerusalemme, è il terzo luogo santo dell'Islam.
Dalla Spianata, salendo alcuni gradini, si passa sotto un portico con quattro archi: questi portici (ce ne sono quattro) sono chiamati in arabo "silsileh", cioè bilance, perché alla fine del mondo le nostre buone azioni ed i nostri peccati saranno pesati con delle bilance appese a questi archi.
Dopo la proclamazione dello stato di Israele nel 1948, la Spianata del Tempio fu conferita alla parte araba di Gerusalemme (la zona est). L'accesso è oggi controllato dall'esercito israeliano che, in particolare il venerdì, giorno della grande preghiera, e durante il Ramadan ne presidia l'entrata.
Oggi il Monte del Tempio si presenta come un complesso fortificato all'interno della Città Vecchia di Gerusalemme. È il sito di due magnifiche strutture: la Cupola d'Oro (o della Roccia) e la Moschea di Al-Aqsa.
Dagli archi della Spianata delle Moschee la vista sul Monte degli Ulivi, l’enorme densità di pietre tombali e in basso, in primo piano, la Chiesa di Santa Maria Maddalena con le sue cupole dorate.
Il Monte del Tempio sorge nel quartiere arabo della città. Deve il suo nome alla storia: qui infatti sorgeva il Tempio di Salomone, distrutto dai Romani nel 70 dopo Cristo. Unica vestigia dell’antico tempio è il Kotel, il Muro del Pianto, primo luogo santo dell'ebraismo. In primo piano El-Kas, una fontana per le abluzioni rituali.
Il suo nome è il Monte del Tempio per gli ebrei, per i musulmani invece è la Spianata delle Moschee. Nel cuore della città vecchia di Gerusalemme, è per entrambi un luogo santo. Ma il posto è considerato sacro anche dai cristiani, luogo di predicazione di Gesù e dove il Nazareno caccia i mercanti dal Tempio.
La Moschea al-Aqsa è la più grande di Gerusalemme e la seconda più antica al mondo. La sua costruzione, infatti, risalirebbe agli inizi dell’ottavo secolo dopo Cristo, anche se ciò che si vede oggi risale all’epoca dei crociati, quando la moschea divenne parte della residenza del re di Gerusalemme.
La cupola d’Oro custodisce al suo interno la Roccia dell’Ascensione, reperto di altissima rilevanza spirituale per l’Islam che la considera la roccia da cui il profeta Maometto fece la sua ascensione al cielo. Ebrei e Cristiani, invece, la considerano la roccia su cui Abramo era in procinto di sacrificare il proprio figlio Isacco.
L’edificio è interamente rivestito di marmi policromi e piastrelle di maiolica colorata, fatte collocare da Solimano il Magnifico nel 1552, che riproducono motivi calligrafici, geometrici e naturalistici.