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I borghi e la storia di Basilicata

Craco

Craco, borgo di origine medioevale, oggi è abbandonato in seguito alla sua evacuazione iniziata dal 1963 a causa di una frana di vaste proporzioni. Da allora è diventato un paese fantasma circondato da un paesaggio suggestivo, fatto di silenzio e di pace.

Craco

Il borgo abbandonato di Craco, arroccato su una collina, visto in lontananza sembra il set di un film ambientato nel medioevo.

Craco

Attorno a Craco si estende un paesaggio fatto di campi, avvallamenti e una fitta vegetazione, oltre i caratteristici calanchi, dei profondi solchi scavati nel terreno argilloso.

Craco

Dalla disastrosa frana del 1963, il cedimento delle case di Craco non fu repentino, ma piuttosto lento, tanto che gli abitanti furono costretti ad abbandonare le loro abitazioni circa dieci anni più tardi.

Craco

Il borgo fantasma di Craco.

Pisticci

Scalinate, stradine e angoli nascosti si aprono sulla bellissima vallata che circonda il paese di Pisticci.

Pisticci

Pisticci è caratterizzato dalle sue casette bianche, un dedalo di “lammie” che la popolazione ricostruì dopo la rovinosa frana del 1688.

Pisticci

Le scalinate interne del borgo di Pisticci.

Pisticci

Il rione Dirupo è il più conosciuto del paese di Pisticci e deve il suo nome alla tragica frana che colpì il territorio.

I calanchi lucani

I calanchi sono montagne di argilla che si creano per via degli agenti atmosferici, dando vita ad un’area selvaggia circondata da rari arbusti e cespugli. È un posto quasi surreale, un po' come essere nel deserto.

Paesaggio lucano

La Lucania dai mille volti: una scoperta continua nella varietà naturalistica e paesaggistica. Un’immersione in colori, profumi e sapori, in un silenzio rigenerante.

La Lucania

Il paesaggio della Lucania, dove i toni gialli della natura si intensificano e lasciano spazio alle foreste cosparse qua e là di ruscelli, torrenti e laghetti.

Eraclea

Il museo archeologico nazionale della Siritide custodisce il patrimonio archeologico del territorio che gravita intorno alle valli dei fiumi Agri e Sinni.

Eraclea

I reperti più antichi del museo sono riferibili alla città di Siris. Si tratta di reperti databili a partire dal VII sec. a.C., corredi funerari, statuette votive e ceramiche figurate tra le più antiche realizzate in Magna Grecia.

Eraclea

Le vetrine del museo di Eraclea espongono, tra l’altro, corredi funerari caratterizzati dalla presenza di gioielli di pregevole fattura.

Eraclea

Il museo di Eraclea presenta i rinvenimenti più significativi relativi alle città greche di Siris, Herakleia e dei centri indigeni dell’entroterra.

Eraclea

Il museo di Eraclea espone le testimonianze di quelle popolazioni che occupavano quei territori prima dell’arrivo dei coloni greci. Sono esposti importanti reperti riferibili sia agli Enotri che ai Lucani, i popoli indigeni dell’area.

Metaponto

Il territorio da Metaponto fino a Nova Siri rappresenta la Magna Grecia lucana, un luogo ricco di storia con le magnifiche testimonianze della Civiltà Magno-Greca. Un piccolo gruppo di greci del Peloponneso, in cerca di nuove terre da popolare, scelse questo territorio fertile e strategicamente posizionato al centro del litorale ionico.

Metaponto

A Metaponto, ai tempi della Magna Grecia, c’erano affascinanti templi colonnati dedicati agli dèi pagani, un teatro, strade, case, negozi e tutto quanto serviva per fare dell’abitato uno dei principali porti mediterranei dell’antichità. Questi resti millenari sono inseriti nel parco archeologico dell’abitato di Metaponto.

Metaponto

A Metaponto contava diversi templi, tre dei quali costituivano un santuario dedicato a vari dei, tra cui Apollo licio ed Hera. A poca distanza vi è un’altra area sacra con resti di altri templi e di altari.

Metaponto

A Metaponto, il più importante dei santuari della Magna Grecia lucana, l’unico rimasto in piedi e dedicato ad Hera, protettice dei confini, è quello denominato Tavole Palatine. Questo tempio infatti, ai tempi dell’Antica Grecia, segnava i confini territoriali della città di Metapontum. Si tratta di un imponente tempio con colonne doriche, 12 colonne sul lato lungo e 6 su quello corto, realizzato nel tardo VI secolo a.C.

Tursi

A pochi chilometri da Tursi, il Santuario Santa Maria di Anglona, arroccato su un colle, è un affascinante tesoro sacro. In stile romanico, all’esterno presenta un massiccio portale con bassorilievi.

Tursi

Il Santuario Santa Maria di Anglona, presenta un affascinante portale di matrice romanica, sormontato da un arco in tufo al di sopra del quale si possono ammirare bassorilievi raffiguranti l’Agnello e i quattro simboli degli Evangelisti.

Tursi

Il Santuario Santa Maria di Anglona all’interno è a croce latina divisa in tre navate da pilastri che sorreggono, a destra, archi a tutto sesto, e a sinistra, a sesto acuto.

Tursi

Il Santuario Santa Maria di Anglona presenta pregevoli dipinti che decorano le pareti interne, rimandando ad episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento, mentre sui pilastri sono raffigurati alcuni santi.

Tursi

La navata centrale del Santuario Santa Maria di Anglona è abbellita da dipinti dell’intero ciclo della Genesi, databili all’XI secolo, mentre sui pilastri sono riconoscibili alcune figure di santi che rimandano al XV secolo.